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"Se qualche volta scrivo è perché certe cose non vogliono separarsi da me come io non voglio separarmi da loro.
Nell'atto di scriverle esse penetrano in me per sempre
- attraverso la penna e la mano- come per osmosi"
(Cristina Campo, Gli Imperdonabili)

mercoledì 29 febbraio 2012

Una lode alla lettura



Margherita Pieracci Harwell, amica della poetessa Cristina Campo e curatrice della sua opera, ha scritto una bellissima lode alla lettura...

In lode della lettura

"Se cerco di definire il mio rapporto con la letteratura non vi trovo momento più essenziale del leggere. Un certo tipo di lettore, poi, finisce per scrivere di quel che legge: perché non può chiudere in sè l’emozione delle sue scoperte, e perché deve, anche per questo, persuadere gli altri a leggere.
Si legge, come si scrive, perché la vita ci va stretta, coi suoi limiti – forse qualcuno pensa perciò che la letteratura sia un’evasione. Ma ci va stretta la vita quando non ne cogliamo abbastanza la densità, lo spessore – quella «seconda realtà» a cui alludono Leopardi o la Ortese – quindi si legge per veder più e meglio, e per capire il senso. Anche per veder meglio in sè, riflessi in un altro.
Io scoprii che cosa cercavo combinando due frasi, una di Hofmannsthal una di Luzi - «chi muore porta un segreto con sè: come gli sia stato possibile, in senso spirituale, vivere»; e «se riusciamo a individuare il senso e il ritmo in cui uno spirito si muove… saremo più vicini al suo segreto naturale».
A una lettura attenta il senso e il ritmo dello spirito di un autore si fa trasparente, e si rivela il segreto del suo poter vivere a un grado che è raro incontrare fuor della mediazione discreta della pagina.
Così si diviene per sempre lettori, per essere aiutati a vivere.
Ma mentre si contempla un testo nel miracolo del suo travaglio e della sua pace, è impossibile non condividere con gli altri la gioia di capire: allora si scrivono saggi o si tracciano note per un corso.
Io infatti ho insegnato felicemente quarant’anni e riempito varie pagine.
Questo modo di lettura mi ha portato molto vicino agli autori, quando quelli che amo sono vivi, perché la prima persona con cui vorrei parlare dell’opera quando mi pare di penetrarvi è colui o colei che l’ha scritta. Ne sono nate splendide amicizie, che a loro volta mi illuminano per un grado più intenso di comprensione, e a cui devo quasi tutto quel che ho infine imparato."

Margherita Pieracci Harwell
University of Illinois at Chicago
Professor Emerita  


(pubblicata sul  sito http://www.cristinacampo.it/)





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