La mattina del 20 Ottobre 1941, Etty Hillesum scriveva sul suo diario:
Etty Hillesum |
"Dentro di me c'è una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole sue. Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizia e non so che altro, rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma di nuovo di una musica dolce e malinconica.
Pagine del diario di Etty |
A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. E' proprio così. Io sto cercando un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E così ognuno cerca una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole".
(da Diario. 1941-1943, Etty Hillesum, Gli Adelphi)
E noi alla ricerca del nostro rifugio e delle parole che traducano la melodia del nostro mondo interiore, oggi possiamo trovare asilo nelle parole, semplici e nude, di Etty..
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