"Fosse ciascun amante assorto solo nel proprio amore, dolcemente incurante dei sentimenti dell'altro e insieme, proprio per questo, dimentico di sé, immerso come un pesce gioioso nella realtà dell'altro. Nessun amore avrebbe fine mai. <<Che io non voglia mai chiederti amore>> dovrebb'essere il voto reciproco degli amanti, la formula sacramentale delle nozze.
E' un equilibrio impossibile, ma di che altro l'amore vorrà vivere? <<Finché non siate in grado di udire l'applauso di una sola mano...>>.
Ogni amore è un cammino sulle acque di Genezaret: un dubbio, un timore, uno sguardo in basso e si affonda. Gli occhi dovrebbero sempre restare alti, fissi al dio tranquillo che ci tende la mano."
(da Gli Imperdonabili, Cristina Campo, Biblioteca Adelphi 183)
Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l'ultimo gradino...
Ora è sparsa l'acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.
T'ho barattato, amore, con parole.
Buio miele che odori
dentro diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava -
ti riconoscerò dall'immortale
silenzio.
(da La Tigre Assenza, Cristina Campo, Biblioteca Adelphi 239)
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http://www.adelphi.it/libro/9788845902567 http://www.adelphi.it/libro/9788845908323
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